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Le parole della Costituzione: PARITA'. San Vito dalla parte delle donne

Nella nostra classe, la 3°D, ci hanno assegnato un lavoro per sviluppare le nostre conoscenze nel campo dell’Educazione Civica sul macro-tema de “Le parole della Costituzione”, ovvero sulla libertà, l’istruzione e la parità nella nostra società.

In storia abbiamo iniziato il nostro percorso, trattando il tema del Femminismo e la storia delle Suffragette.

Per approfondire alcuni di noi hanno deciso di sviluppare l’argomento, realizzando dei power point su questo movimento nato nel 1800, fatto da quelle donne che hanno lottato per ottenere i diritti politici e l’emancipazione dall’uomo.

Abbiamo scoperto, però, che i primi movimenti per l’uguaglianza delle donne erano già nati durante la Rivoluzione Francese, quando la parola “égalité” sembrava dilagare in ogni dove.

La donna che si impegnò a raggiungere questo traguardo e che scrisse “La Dichiarazione dei diritti della Donna e della Cittadina” fu Olympe de Gouge, che, però proprio per le sue idee, fu ghigliottinata nel 1793.

Nel 1903 Emmeline Pankhurst, una delle esponenti più famose, diede vita all’ “Unione sociale e politica delle donne” per l’ottenimento del voto politico e nazionale per tutte le donne, senza vincoli di sorta.

Da questo momento il movimento per il suffragio femminile divenne attivo e in molti casi violento: le donne si incatenarono alle ringhiere delle città, incendiarono le cassette postali o le imbrattarono, distrussero vetrine e negozi, diedero fuoco a due stazioni ferroviarie ad una chiesa e una volta tentarono di assassinare il primo ministro della Gran Bretagna. D'altronde Emmeline Pankhurst aveva come motto: “Fatti, non parole”. Nel 1913, infine, una suffragetta arrivò a suicidarsi, buttandosi sotto la carrozza di re Giorgio V durante il derby dell’ippodromo di Epson, pur di essere ascoltata. La reazione della forza pubblica nei loro confronti fu spesso repressiva: le suffragette furono arrestate, insultate, picchiate e in carcere, quando tentavano lo sciopero della fame per protesta, furono alimentate a forza. Durante gli scontri con la polizia del “venerdì nero” del 1910 furono brutalmente percosse dalla polizia e due donne morirono per i colpi ricevuti, mentre 115 furono arrestate.

Fu la Prima guerra mondiale a dimostrare anche agli uomini più ciechi che le donne erano loro pari. Con la maggior parte degli uomini al fronte, le donne coprirono molte posizioni prima riservate all’altro sesso, così, nel 1918, il parlamento del Regno Unito approvò il diritto di voto limitato alle mogli dei capifamiglia con età superiore ai 30 anni. Solo con la legge del 2 luglio 1928 il suffragio fu esteso a tutte le donne del Regno Unito con età superiore ai 21 anni.

Per ciò che riguarda l’Italia, il diritto di voto politico per le donne è stato esercitato per la prima volta solo il 2 giugno 1946, quando gli italiani hanno scelto tra repubblica e monarchia, mentre il primo paese nel mondo ad applicare il suffragio femminile è stato la Nuova Zelanda nel 1893. C’è, dunque, ancora tanta strada da fare, se si pensa che in Svizzera il suffragio femminile si è raggiunto soltanto nel 1971, in Arabia Saudita nel 2015, e addirittura nel Vaticano a votare sono ancora solo gli uomini.

Vogliamo concludere il nostro articolo rivolgendo infine, un pensiero a quello che stanno vivendo in questo momento le donne in Afghanistan, dove ad essere in gioco non sono più neanche i diritti politici, ma quelli civili e la sopravvivenza stessa delle nostre sorelle.

A loro va il nostro più grande affetto.



Classe 3°D

Elisabetta Ruggeri

Laura Ghiorghioiu

Eleonora Rosas

Elisa Capodaglio



Fonti per l’articolo:


https://www.vanillamagazine.it/le-suffragette-inglesi-la-storia-delle-guerrigliere-per-il-voto-alle-donne/


Suffragette - Skuola.net


https://www.studenti.it › suffragette



https://www.money.it/voto-donne-anno-italia-mondo-curiosità


https://it.wikipedia.org/wiki/Suffragette



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