Acqua Viva
In occasione del 22 marzo, GIORNATA MONDIALE DELL'ACQUA, ricordiamo che l’acqua è un bene e un diritto per tutti. Ma ciò che per noi, qui e ora, sembra scontato, in realtà non lo è affatto altrove, infatti nel mondo c'è poca acqua ed è anche mal gestita.
I dati sono allarmanti: settecento milioni di persone in tutto il mondo potrebbero essere, entro il 2030, i nuovi profughi provocati dalla drastica mancanza d’acqua. Nelle zone di conflitto sono più i bambini uccisi da un'acqua non sicura che da proiettili. Un bambino su quattro a scuola non ha accesso ad acqua potabile e più di 700 bambini muoiono per acqua non potabile e scarse condizioni igieniche. Nel 2019 l’utilizzo globale dell’acqua si stima sia sei volte maggiore rispetto allo scorso anno e si prevede che entro il 2050 sarà aumentato del 50%.
La sensibilizzazione al rispetto dell’acqua deve partire già dall’infanzia e dall’adolescenza. Non a caso il tema di quest’anno del Concorso FAI rivolto alle scuole era proprio “ACQUA VIVA”.
Gli alunni e le alunne della classe 1B della Scuola Secondaria San Vito, vi hanno partecipato ed hanno sviluppato questo argomento partendo dal principio, espresso da Vito Mancuso, che L’ACQUA AMMORBIDISCE, SCIOGLIE LE BARRIERE, È SORGENTE DI VITA E DI SPIRITUALITÀ.
Queste parole hanno un significato sia letterale sia metaforico e le metafore sono state “sperimentate” attraverso due laboratori: quello dell’argilla e quello dell’acquarello.
Successivamente gli alunni sono “usciti dalle metafore” … e anche dalla scuola. In un trekking urbano alla ricerca dei manufatti dell’uomo per l’approvvigionamento idrico hanno potuto riscontrare quanti ce ne siano sotto i nostri occhi, senza che ce ne rendiamo conto: acquedotti, pozzi, fontane, cannelle, lavatoi…
Grazie all’intervento in classe di uno speleologo sono andati ancora più fondo (nel senso letterale del termine) ed hanno scoperto quanta acqua e quanti manufatti dell’uomo per l’approvigionamento di questo prezioso bene ci siano sotto sotto i nostri piedi: cisterne, condotte, grotte…
L’esperto ha anche spiegato dettagliatamente il funzionamento dell’acquedotto pontificio (sulla strada che porta da Recanati a Loreto), progettato dall’architetto Giovanni Fontana, che venne fatto costruire da Papa Paolo V nel nostro territorio in un periodo in cui a Loreto serviva più acqua, poiché era diventato luogo di culto mariano e meta di pellegrinaggio. Risale ai primi del 1600 ma fu realizzato con le stesse tecniche costruttive di un antico acquedotto romano.
L’acquedotto pontificio è stato scelto, così, come “luogo del cuore”, manufatto legato all’acqua che la classe ha valorizzato, al fine di farlo riscoprire.
Alla fine anche l’acquedotto è si è trasformato in una nuova metafora, corredata da uno slogan: l’acquedotto pontificio di Loreto è una GRANDE ARTERIA che trasporta LINFA VITALE, perché l’ACQUA È SORGENTE DI VITA, È COME L’ARIA. È DI TUTTI
Rispettiamola! Salvaguardiamola!
Angela Boja e Ginevra Nicoletti