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Piatti chiari: equità e sostenibilità alimentare



I ragazzi delle classi prime della scuola secondaria Patrizi nel mese di gennaio hanno partecipato al Progetto Caritas “Una sola famiglia umana. Cibo per tutti", grazie alla collaborazione di due ragazze volontarie, Roberta e Giuliana.


Nei tre incontri è stata fatta comprendere l’importanza del cibo e il compito di ogni cittadino per evitare lo spreco e per far sì che tutti possano averne il necessario.

Nel primo incontro, attraverso un gioco, è stato spiegato il rapporto tra la popolazione e le ricchezze di ogni continente; all’inizio gli alunni, a seconda delle loro preconoscenze circa il numero delle persone e delle ricchezze a disposizione, si sono raggruppati in alcuni luoghi dell’aula rappresentanti diversi continenti.

Le due volontarie della Caritas hanno poi corretto le posizioni degli alunni ridistribuendoli nell’aula, facendo loro capire che Paesi, come ad esempio l’Asia, hanno poche ricchezze rispetto alla popolazione che li abitano, mentre altri, come gli Usa, hanno molte più ricchezze rispetto alla loro popolazione. Quindi gli alunni hanno ben compreso che nel mondo ci sono squilibri tra persone e ricchezza, che se fossero distribuite equamente ci sarebbe maggiore equilibrio e tutti vivremmo meglio.


Nel secondo incontro sono stati proposti vari video, tra cui uno, che mostrava delle terre che in India un tempo erano fertili, ma che, a causa dell’utilizzo dei pesticidi, sono diventate aride e incoltivabili. Ora si sta cercando di sensibilizzare i contadini indiani a non utilizzare più questi pesticidi chimici, che, pur avendo portato ad un incremento della produzione, alla fine hanno reso la terra inutilizzabile.

In un altro video un giornalista intervistava un ragazzo tedesco che ha scelto di vivere con pochi soldi e senza tecnologie, perché aveva sperimentato che si riusciva a vivere attuando uno scambio di favori e mangiando cibo che i supermercati non potevano vendere, in quanto avevano dei difetti, ad esempio di confezione, o era cibo scaduto da poco ma ancora commestibile. Il ragazzo aveva costituito una rete di persone che aderivano a questo stile di vita, che anch’esse, a loro volta, proponevano e diffondevano ad altre persone.

In conclusione Roberta e Giuliana hanno utilizzato un cartellone per spiegare che lo spreco del cibo inizia da quando viene seminato fino a quando arriva sulle nostre tavole.


Nell’ultimo incontro agli alunni è stato sottoposto un test per capire che tipo di consumatori fossero; in base ai vari risultati ci si è resi conto di essere nella maggior parte dei consumatori superficiali, che non fanno attenzione né alla provenienza né alla qualità del cibo, non hanno nessuna conoscenza di come operano le industrie: come avviene la produzione, come è distribuito il cibo, se vengono rispettate le persone e l’ambiente nella produzione di un determinato prodotto.


Questo progetto ha fatto conoscere ai piccoli consumatori molte nuove parole e concetti, ha fatto conoscere come si possono evitare lo spreco, gli abusi e come ci si possa prendere cura del pianeta anche attraverso l’acquisto consapevole di prodotti che rispettano l’ambiente e le persone.

Elena Obadon, Filippo Paoletti, Filippo Savoretti

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