Tra palco e realtà
Le due scuole secondarie di primo grado di Recanati si sono cimentate nel corso di quest’anno scolastico in ben due progetti teatrali, che le ha coinvolte entrambe: uno a cura del regista Andrea Caimmi e l’altro dal titolo “Tra palco e realtà” a cura del regista Roberto Tanoni.
Quest’ultimo verrà messo in scena il 28 aprile presso il teatro Persiani di Recanati.
Nel corso della mattinata verranno messe in atto due rappresentazioni per le scuole medie San Vito e Patrizi, mentre alle ore 21,00 lo spettacolo sarà aperto a tutta la cittadinanza e si concluderà con la premiazione degli attori e delle classi che hanno aderito al progetto contro il cyberbullismo da parte del Questore di Macerata .
Ma di cosa tratta lo spettacolo?
La rappresentazione è stata presa molto sul serio dai ragazzi che hanno partecipato, perché il problema del bullismo che poi si propaga su internet non è semplice da azzerare. Quante volte, infatti, si è sentito alla televisione che un ragazzo si è suicidato perché non riusciva più a sopportare il peso delle offese ricevute? I ragazzi non si rendono conto di quanto male posso fare solo con un insulto, ci vogliono 1,073 secondi per dire “sei anoressica”, che bastano per rovinare una vita intera. Pensano di conoscere chi hanno davanti, ma la verità è che non sanno nulla di come queste frasi dispregiative possono ferire.
Nello spettacolo si mettono in risalto proprio questi aspetti del bullismo, oltre alla violenza fisica.
Si partirà dalle considerazioni di un gruppo di adolescenti su un video messo in rete dove minacciano e maltrattano un ragazzino, per poi fare un salto indietro nel tempo fino a tornare all’ottocento all’epoca di Leopardi. Dove scopriremo che Giacomo era una vittima di bullismo, venendo deriso dalle persone che lo incontravano per strada, infatti lui stesso definisce Recanati “Natìo borgo selvaggio intra una gente zotica e vil”. Si arriverà, insomma, a scoprire un altro lato del poeta…
Dopo questo tuffo nel passato ritorneremo al mondo d’oggi ed assisteremo a due scene di bullismo che avvengono molto spesso, ma nessuno interviene per porre fine a tutto ciò. Troveremo un gruppo di ragazzi che sfrutterà una ragazza indifesa e un'altra banda che si divertirà a fare del male ad una ragazzina con una gamba ingessata solo perché aveva riferito alle professoresse ciò che aveva visto.
Siccome il messaggio che si vuole trasmettere è quello che solo denunciando si può metter fine a queste “torture”, si intervisterà una vittima di bullismo che racconterà la sua storia e come è riuscito ad uscirne. Lo spettacolo si concluderà proprio con questo messaggio: bisogna parlare e confidarsi sia se si è vittime sia se si è spettatori di questi orrori. Prima dell’importante consiglio vedremo da vicino come è fatta la rete virtuale e come è utile ma anche dannosa, perché catapulta in una realtà dalla quale non si esce più.
Tutte le scene sono state curate e perfezionate, a partire dai costumi fino ad arrivare alle scenografie. Il regista, di cui qui sotto riporteremo l’intervista in esclusiva, si è impegnato per rendere lo spettacolo comprensibile ai ragazzi e per trasmettere loro il messaggio, usando scene divertenti ma ricche di significato.
Ecco a voi l’intervista al regista Roberto Tanoni:
D- Cos’è per lei il teatro?
R- “Per me il teatro, parafrasando il pensiero di un grande attore, è fare ciò che la gente nella vita recita male. Ognuno di noi nella vita reale è costretto dalla società a recitare un ruolo e spesso questo ruolo lo recita male, in teatro ogni attore viene fuori per la sua vera realtà.”
D- Com’è stato lavorare con noi ragazzi?
R-“A me piace lavorare con i ragazzi e posso esser sembrato burbero e arrogante, spesso arrabbiato, ma era solo per attirare l’attenzione perché a volte non basta parlare, ma bisogna urlare perché oggi questa è una società di urlatori. Ci siamo abituati ad urlare più forte rispetto a gente che urla. Se tutti fossimo in silenzio, come tratta un brano de “ I promessi sposi” molto importante che voi studierete, sarebbe tutto più facile. Succede anche quando si va a vedere la partita: c’è qualcuno che si alza per vedere meglio e così quello dietro e di conseguenza tutti gli altri, ma se sono tutti alzati vedono come se stessero tutti seduti. Così è nella società di oggi: si urla e chi urla di più pensa di essere ascoltato, invece è il contrario, perché in realtà nessuno ti ascolta.”
D- Perché proprio il tema del cyberbullismo?
R-“Non è un tema che ho scelto io, è stato scelto dalla Questura, dalla Polizia Postale, dall’ASUR e ovviamente la scuola. È un tema importante perché oggi i ragazzi vengono adescati navigando in internet, che è una sorta di amo dove prima o poi qualcuna abboccherà. Quando abbocca, il pesce è morto e spesso il ragazzo che abbocca all’amo dei siti internet e dei trabocchetti, spesso ne viene fuori malconcio.”
Se siete curiosi di assistere a questo spettacolo siete tutti invitati, venerdì 28 aprile alle ore 21 presso il teatro Persiani di Recanati… vi aspettiamo numerosi!
Matilde Bislani